venerdì 30 marzo 2012

Lavoro di gruppo e progettare l'animazione

Terzo incontro con il gruppo adolescenti e giovani dell'Oratorio di Caionvico per un affondo sul tema dell'animazione e del gruppo.
In questa occasione abbiamo analizzato alcuni fattori chiave per l'attivazione di un gruppo di lavoro, mettendo in luce i seguenti punti:
Struttura, Processi, Procedure, Ambiente.
Per ogni variabile ci si è posti alcune domande al fine di riflettere sull'attuale "stato di forma" del gruppo.
Per comprendere le modalità più efficaci per attivare un lavoro di gruppo si è partiti da una sequenza tratta da Master and Commander, in cui Russell Crowe, nei panni del comandante rafforza lo spirito di gruppo (relazione) e di squadra (obiettivo) indicando il senso, l'obiettivo, i compiti e i ruoli che il gruppo deve assumere e condividere.
Il passaggio da semplice gruppo a gruppo di lavoro richiede però che siano superate alcune fasi di sviluppo propedeutiche alla maturità relazionale e operativa dei partecipanti. In questo caso si evidenzia la necessità anche di attività di coordinamento che favorisca la piena integrazione fra la molteplicità dei ruoli, tutti impegnati per svolgere specifiche attività che mirano al medesimo obiettivo (la sig.ra Raku è stata un buon punto di riferimento).
Infine, abbiamo condiviso una questione di metodo per stendere un progetto di grest che abbia un respiro di animazione educativa e non di solo "vento nel cortile".
La progettazione che parte da un racconto offre quel panorama, orizzonte entro il quale posizionare gli obiettivi e i messaggi che dovranno arrivare ai partecipanti del grest. I giochi e le attività avranno quindi una cornice di senso che permette ai partecipanti di percorrere un viaggio che li trasformerà.
Qui di seguito trovate le slide che abbiamo condiviso insieme.

sabato 24 marzo 2012

Il lavoro di gruppo

Secondo incontro con il gruppo di giovani e adolescenti di Caionvico in preparazione dell'attività di animazione da proporre nel periodo estivo. Il tema della serata è stato il lavoro di gruppo, sia come oggetto di riflessione sia come attività da realizzare insieme secondo un metodo condiviso.
Siamo partiti da una definizione classica i"il gruppo è un insieme di persone con un obiettivo comune caratterizzato per l'interdipendenza fra i suoi membri".
Nella sua semplicità, questa definizione ci ha permesso di riflettere su tre questioni chiave:
1. L'insieme di persone: Chi siamo? Chi ci sta? … avete forse paura? avere la percezione del gruppo, dell'insieme, del sentirsi parte di, risponde al bisogno di sentirsi appartenenza e identificazione in qualcosa che aggrega e unisce tutti i membri. Ciò però deve favorire la presentazione di ciascuno in modo che siano rese evidenti sia le affinità sia le specificità di ognuno. Per favorire questa riflessione è stato utile condividere il "discorso alla spogliatoio" di Al Pacino nel film Ogni maledetta domenica, motivazione, senso di appartenenza e interdipendenza emergono chiaramente.
2. Obiettivo comune: qual è la nostra meta? Perché? questo stimolo ci ha permesso di iniziare a definire il traguardo finale dei nostri incontri. Il ragazzi hanno identificato quello che vorrebbero raggiungere con l'attività di animazione estiva, hanno espresso alcuni loro sogni, aspettative, desideri. Una sequenza per sollecitare la motivazione è stata tratta dal film Alla ricerca della felicità, in cui Will Smith sollecita il figlio ad inseguire il proprio sogno.
3. Interdipendenza: siamo una squadra? quali risorse e quali limiti? a questo punto il gruppo ha provato a "censire le risorse", vedere nel gruppo quali abilità, attitudini fossero presenti e come valorizzarle in vista delle attività da realizzare. A questo punto entrano in gioco ruoli differenti e competenze differenti che devono trovare un metodo per amalgamarsi al meglio. Le parole di Julio Velasco diventano un'indicazione magistrale.
L'incontro è terminato con la volontà di tutti di proseguire il percorso e rafforzare altre competenze necessarie per diventare animatori educativi.

venerdì 2 marzo 2012

Problem Solving - Corso di formazione in Cariparma per Unicatt



E' stata una bella giornata di formazione, il gruppo ha partecipato con entusiasmo ed alla fine tutti erano soddisfatti. A Piacenza, nell'ambito di un corso di formazione per i dipendenti di Cariparma in partnership con l'Università Cattolica, ho tenuto una giornata sul tema del problem solving. In particolare, il gruppo ha affrontato alcuni aspetti relativi al decision making e alle modalità elaborative che si attuano durante i processi decisionali. I corsisti avranno ancora 3 dure giornate con altri due colleghi molto bravi.

Le tematiche affrontate hanno messo in luce la differenza fra la razionalità assoluta, tipica dell'home oeconomicus e un approccio a razionalità limitata, che descrive le reali modalità e possibilità di decisione espresse da una persona normale.
Per descrivere al meglio i due profili abbiamo analizzato due filmati decisamente evocativi: il discorso di Gekko in Wall Street e l'analisi dell'Ultima cena nel film Codice da Vinci.
Il primo descrive con realismo impressionante la situazione finanziaria, economica ma anche sociale di una società sottomessa alla logica del profitto a tutti i costi.
Mentre la sequenza successiva mette in luce quanto la nostra percezione modifica ciò vediamo, anzi seleziona gli elementi ci permettono di evitare situazioni di crisi e conflitto.

Nella fase successiva i corsisti hanno affrontato il gioco delle 4 linee rette con le quali unire 9 punti senza staccare la matita. Il gioco favorisce la comprensione della necessità di uscire da logiche di ragionamento routinarie e scontate, aprendosi ad una visione più allargata, più distaccata, ovvero prendere consapevolezza del contesto entro cui ci posizioniamo.

Con l'aiuto di alcune sequenze di Apolli 13 abbiamo sviluppato le varie parti del problema solving partendo da "Houston abbiamo un problema!", passando dall'analisi del problema, la definizione dell'obiettivo per giungere poi alla soluzione finale.

Alla luce delle euristiche (modalità di elaborazione che guidano i nostri processi decisionali) abbiamo analizzato alcuni esempi e stereotipi che dipendono dalla nostra disponibilità di informazioni o dalla frequenza con cui osserviamo un evento.

Il tutto è terminato con il mitico dilemma del contadino su come suddividere l'eredità per i suoi figli sempre più numerosi.