giovedì 7 luglio 2011

Tematiche per il prossimo a.a. per gli studenti di SFP dell'Unimol


Un piccolo catalogo di affermazioni (da evitare) molto ricorrenti nei dibattiti, in molti scritti, nelle conversazioni tra addetti ai lavori sul mondo della scuola e dell’educazione.

Hanno tutti una caratteristica: mescolano elementi di verità con dosi consistenti di imprecisione. Da tale miscela emerge sempre una sorta di inconsapevole rinuncia ad approfondire, precisare, specificare; ma filtra anche una (inconsapevole?) disponibilità al conformismo, all’opportunismo. L’ovvietà, predicata “come se” fosse “verità” si presta al sonno della critica.

LA SCUOLA NON È UN’IMPRESA!
È ovviamente vero, ma... Se diamo al termine “impresa” il suo significato di “impegno collettivo” per giungere a un risultato comune, utilizzando al meglio le risorse, organizzando il lavoro collettivo, creando condizioni per la ripetibilità del risultato e possibilmente per il suo miglioramento, allora certamente la scuola è una impresa. Ovviamente le imprese sono diverse: ...

CI VUOLE L’ALLEANZA TRA SCUOLA E FAMIGLIA
Eschilo fa dire a Laio, dall’oracolo: “Per il bene della città, morirai senza discendenza”. Segna in tale modo, nella fondativa esperienza della democrazia ateniese che sta all’origine della nostra tradizione culturale, la dialettica e contrapposizione tra genos e polis; tra appartenenze ristrette e cittadinanza. Non che le prime siano prive di valore; ma il soggetto se ne trova immerso suo malgrado; la seconda è invece fondata sul principio di “deliberazione”

LA CENTRALITÀ DEL SOGGETTO
“Mettere il soggetto al centro”, nei processi di formazione, sembra una sorta di affermazione di salvaguardia rispetto a “manipolazioni” o “inculcamenti”, omologazioni; esortazione a “personalizzare”, confondendo “persona” con “individuo...

IL FUTURO È LA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA
Dall’invenzione dell’agricoltura (16 mila anni) il 90% della biomassa del pianeta è stata selezionata a rappresentare poco più di una decina di piante alimentari e altrettanti animali, sulle migliaia disponibili “in natura”. Una millenaria selezione, che ha trasformato il pianeta e la sua natura, che è partita dalla “conoscenza” estesa e diffusa delle popolazioni ...

OCCORRE VALORIZZARE IL MERITO!
Sono ansioso di scoprire qualcuno che sostenga, con altrettanta enfasi, il contrario ( certo lo si fa in pratica, lo sappiamo, ma senza dirlo e tanto meno sostenerlo). “Valorizzare” però significa “assegnare valore” e dunque occorrerebbe sciogliere l’ambiguità dell’ovvio definendo in modo sensatamente ...

OCCORRE GARANTIRE IL SUCCESSO FORMATIVO
L’ambiguità del termine “successo” è somma. A scioglierla non contribuisce certo il fatto che il termine si cominciò a utilizzare avendo di mira i processi di selezione e esclusione dall’istruzione e per sottolineare la necessità di recuperarne i guasti personali e sociali. Usare la parola “successo” (che ha un originale significato selettivo: affermarsi, vincere, conquistare...) quando si abbia a che fare con il rimediare ...

BISOGNA FAR FUNZIONARE L’ASCENSORE SOCIALE
Affermazione legata alla precedente per molti versi. Che i “migliori” debbano andare avanti lo afferma anche la nostra Costituzione. E la “meritocrazia” è un tormentone storico da Platone in poi. Ma a chi si diletta di tale espressione (l’ascensore) occorrerebbe ricordare che ...

DIFENDERE IL VALORE LEGALE DEL TITOLO DI STUDIO
L’istanza viene, spesso rabbiosamente, ripetuta da chi in essa iscrive la garanzia del carattere pubblico dell’istruzione e l’affermazione di un diritto, che sarebbero sintetizzati nella certificazione dello Stato. Storicamente il “valore legale” del titolo di studio è stato un elemento del compromesso sociale...

BISOGNA COMBATTERE CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Detto così si tratta di battaglia giusta ma di piccola-piccolissima leva. La scuola privata e la paritaria costituiscono nel nostro sistema una realtà del tutto residuale, sia per quantità, sia ancor più per qualità. (Confrontare per esempio il peso che essa ha non solo nei paesi di tradizione anglosassone, ma anche in Francia). ...

BISOGNA INDIGNARSI
L’indignazione sembra proporsi come nuovo fronte e stile della lotta politica. Ed è del tutto evidente che materia per l’indignazione se ne fabbrichi abbondantemente in questa fase politica. Penso che l’indignazione sia come l’orgasmo dei cattivi amanti: dura un attimo e poi cede al sonno. Filtra però, dall’indignarsi (pure giustificato e necessario) un rivolo di “antipolitica”...

Ogni affermazione può essere approfondite nel sito education2.0