venerdì 29 aprile 2011

Ed. Permanente e adulti - Unicatt-Poli Infermieristica

Ha preso avvio il corso di Educazione permanente e degli adulti per il corso di laurea in Scienze infermieristiche presso l'Università Cattolica con sede presso la Fondazione Poliambulanza.
Il gruppo degli "allievi infermieri" si è dimostrato da subito attento e partecipativo raccogliendo alcuni stimoli e provocazioni per sollecitare il confronto e l'interazione.

La prima questione con la quale ho sollecitato il gruppo a confrontarsi è relativa alla diversità di significati che si attribuiscono al tema dell'educazione e dell'apprendimento.
Fin da subito sono emersi numerosi significati attribuiti a questi termini e poi successivamente tratti dall'esperienza personale. Sono stati evidenziati il tema delle risorse personali, dell'ascolto e ancora, le norme, le regole, la responsabilità, il trar fuori (qualche ricordo del liceo socio-psico-pedagogico), consapevolezza...

Da qui abbiamo raggruppato le modalità di apprendimento secondo tre livelli: superficiali, operativi e profondi specificando per ogni livello le caratteristiche e le conseguenze che ne derivano dal momento che ci si pone come educatori.

Altro passo significato è stato il confronto con alcuni modelli di apprendimento che hanno segnato la storia, dall'approccio comportamentista di Skinner, alla teoria di campo di K. Lewin, nonché il procedere dell'apprendimento secondo la logica della scoperta di J. Bruner.

Questi riferimenti teorici sono stati introdotti da due sequenze recuperate da due celebri film: Scoprendo Forrester e Genio Ribelle. Nel primo caso abbiamo "guardato"le fasi della costruzione della relazione educativa tra W. Forrester e Jamal, fino all'avvicinamento fra i due e la rispettiva fiducia reciproca. La seconda sequenza, tratta da Genio Ribelle, è recuperata dal famoso dialogo della panchina in cui R. Williams chiede al geniale Matt Demon di iniziare a raccontare di sé.

Prossime tappe: l'approccio costruttivista a partire dalla proposta di Vygotskij.

Qui il link alle slide presentate a lezione.

martedì 12 aprile 2011

L'analisi dei bisogni - Due giorni con le ASL piemontesi

Lunedì 11 e martedì 12 aprile ho svolto due giorni di formazione, organizzati dall'ASL di Biella, con un gruppo di operatori (meglio -trici) della formazione delle ASL piemontesi. Il corso si è tenuto presso la Città Studi di Biella, un campus davvero splendido.
Le due giornate erano centrate sul tema dell'analisi dei bisogni e, in particolare, sulla tecnica dell'intervista. La partecipazione e
l'esperienza emersa nel gruppo hanno contribuito a focalizzare questioni e analizzare modelli ricercando collegamenti e declinazioni utili all'attività quotidiana.
Attraverso un
primo livello di riflessione ri-posizionato il mondo e il modo di fare formazione, enfatizzando l'importanza dei processi di apprendimento. In particolare, abbiamo condiviso la dimensione sociale dell'apprendere, il valore del contesto e
dell'attività costruttiva che i learner compiono quando apprendono in profondità. I riferimenti ai classici dell'apprendimento centrato sull'esperienza non sono mancati da Vygotskij a Bruner, da Piaget a Dewey, da Know
les a Engestrom.
Da qui l'idea che la formazione e i bisogni che si rilevano attraversano esigenze sia personali sia dell'organizzazione, a volte esplicitamente altre volte in modo implicito e nascoste nel
le pieghe della pratica quotidiana.
All'interno di questo scenario abbiamo identificato 3 livelli di analisi dei bisogni:
  1. AdB ad equilibrio precario
  2. AdB ad equilibrio statico
  3. AdB ad equilibrio dinamico
Il primo livello descrive situazioni e modalità di rilevazione del fabbisogno limitate all'incontro e al dialogo fra un committente e il formatore, situazioni in cui il tutto si gioca nell'opera
di mediazione e negoziazione che si sviluppa fra i due protagonisti. Entrambe con interessi e bisogni da perseguire. Modalità teorica che mette in rilievo il limite della rilevazione del fabbisogno, da realmente molto diffusa data l'economicità.
Il secondo livello, chiamato ad equilibrio statico rappresenta l'analisi dei bisogni come un processo di ricerca teso a comprendere oltre ai bisogni dell'organizzazione anche i bisogni dei par
tecipanti attraverso un procedere metodologico tipico della analisi quantitative: interviste standardiazzate e questionari. L'elaborazione delle risposte molte volte già codificate diviene la base per pianificare l'attività di formazione.
Il terzo livello, pone l'accento sull'importanza del coinvolgimento dei soggetti in formazione, considerando che l'apprendimento avviene principalmente quando i learner sanno dar
e un senso alle nuove conoscenze, le impiegano per risolvere problemi concreti e quotidiani, partecipano attivamente alla formulazione dei nuovi saperi. Quindi, l'analisi dei bisogni non è più una fase precedente l'attività d'aula, ma essa stessa diviene parte del processo di apprendimento che si sviluppa prevalentemente fuori d'aula e dentro i luoghi di lavoro (workplace learning). In questo caso, il formatore diviene un interlocutore per far esprimere i partecipanti in mod
o che possano narrare le loro storie di vita professionale, mettano in luce le aree di criticità, vi sia una presa di consapevolezza rispetto ai propri bisogni.
In questo caso l'analisi qualitativa delle possibili interviste o focus group rappresenta la modalità più consona per comprendere le problematiche lavorative e dare il sostegno alle persone, al gruppo di lavoro, alla comunità di pratiche al fine di ricercare la propria area di miglioramento.
La formazione diviene in questo caso una consulenza formativa in cui il formatore si po
ne come un facilitatore di processi che lavora a fianco di altri professionisti per il superamento dei confini che delimitano le terre già conosciute a favore di nuove modalità e nuove conoscenze.
I partecipanti hanno riflettuto, si sono confrontati ed anche sperimentati su questi temi mettendo in luce anche tematiche relative alla metodologia della ricerca, con il supporto di esempi ed esperienze condotte in altri contesti.

Un caloroso ringraziamento lo rivolgo ad ogni singolo partecipante e al servizio di formazione dell'ASL di Biella che con pazienza mi ha atteso per queste due intense giornate.
A riguardo mi permetto di segnalare che il servizio di formazione dell'ASL di Biella sta da tempo riflettendo sulla formazione, sulle comunità di pratiche, sull'apprendimento dall'esperienza attraverso convegni, esperienze sul campo e la guida illuminata del dott. Alastra e della dott.ssa Introcaso.

Qui un link al file con le slide che hanno fatto da corollario all'esperienza.