giovedì 1 aprile 2010

Un'esperienza con i medici

In questi giorni, con alcuni colleghi, abbiamo terminato un progetto di consulenza organizzativa presso una struttura Ospedaliera con più presidi nella provincia di Brescia. Il progetto ha preso avvio con un'indagine di clima organizzativo per i medici di primo e secondo livello sviluppata attraverso sessioni di focus group e la somministrazione di un questionario costruito ed adattato ad hoc.
L'analisi dei risultati ha prodotto un report attraverso il quale sono state condivise con la direzione e i medici le criticità più rilevanti. Con una scelta lungimirante della Direzione e un articolato lavoro di relazioni del Servizio Formazione si è proseguito il progetto con l'attivazione di tre gruppi di miglioramento, ognuno focalizzato su una specifica criticità, con l'obiettivo di analizzare il problema, ipotizzare proposte risolutive e delineare azioni di intervento. Il tutto si è concluso con una presentazione alla direzione generale e sanitaria dei risultati raggiunti e la concretizzazione delle prossime decisive azioni per produrre i cambiamenti auspicati.
A margine di questo interessante e proficuo lavoro di consulenza e ricerca mi sono venute in mente due immagini: la prima immagine rimanda al gioco di formare una figura collegando dei puntini numerati; la seconda rimanda alla parabola dei lavoratori della vigna.
a) unire i puntini: ciò che può dare valore formativo all'esperienza svolta da parte dei medici è la volontà di volgersi indietro e rivedere il percorso fatto, osservare ogni evento passato e provare ad unire queste esperienze come fossero punti isolati. In base ai propri vissuti, emozioni, pregiudizi, attese, frustrazioni e successi ogni medico può realizzare una forma, un'immagine, un di-segno attraverso il quale rappresentare il significato attribuito all'esperienza. Ciò che emerge è la possibilità di una molteplicità di immagini differenti, ognuna legata allo sguardo di ogni singolo medico, questa molteplicità che rappresenta di fatto una realtà sociale costruita è una grande risorsa, è espressione della ricchezza presente, è la molteplicità che connota la cultura di appartenenza. Lo sforzo da fare è avere il coraggio del confronto, non considerare la propria prospettiva come l'unica possibile, l'unica vera realtà, ma come uno sguardo parziale che necessariamente deve convergere con quello di altri. Inolte, unire i punti e trovare un significato a posteriore porta con sé un messaggio importante: non tutto si rivela al primo momento, non sempre ciò che si fa nel presente mostra il suo senso in modo immediato. Molto è possible spiegarlo o capirlo solo a posteriori.
b) la parabola dei lavoratori della vigna: l'immagine è quella di un cantiere aperto in cui è fondamentale il contributo di tutti. Ognuno è importante che sia un esperto o un novizio, che abbia grande anzianità aziendale o solo un neoassunto. La realtà è molto complessa e il contributo di tutti è decisivo. Inoltre, è importante che non ci si attivi solo su gratificazioni esterne, che portano a confornti continui, ma la propria azione deve risiedere in una passione per la propria professione (dimostrata di fatto dalla maggior parte dei medici incontrati) che permette di non perdere tempo ma affrontare con professionalità e concretezza le contraddizioni che quotidianamente si mostrano dinanzi.

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